Nascita della Filuzzi: la musica e i musicisti
Abbiamo visto come, alla fine del 1800, in una Italia da poco unificata, le maggiori possibilità di lavoro offerte dalla città attirino una parte delle popolazioni dalla montagna e dalla pianura bolognese. Negli ambienti di socializzazione del lavoro (i "dopolavoro") si mescolano cultura cittadina e cultura rurale. In particolare, per quanto riguarda la musica ed il ballo, si mescolano le mazurche, i valzer e le polke con i balli popolari preesistenti nelle campagne. I suonatori, ora alternano gighe, manfrine e tresconi con valzer, mazurche e polke, e questo avviene con una importante trasformazione rispetto al passato: grazie anche alla nascita e diffusione di bande musicali, generalmente incentivate dalle autorità pubbliche, si diffonde una maggiore cultura musicale; molti suonatori incominciano a leggere la musica e non si basano più solo sulla memoria e sull' "orecchio". Il repertorio dei suonatori si arricchisce e non si limita più a quelle poche arie sufficienti per ballare i vecchi balli tradizionali. I più bravi, i più dotati, cominciano a comporre ... I suonatori, diventano, all'alba del ventesimo secolo, musicisti (anche se si continuerà a chiamarli sempre sunadùr)Gli strumenti vedono la progressiva sostituzione del violino con mandolini e organetti diatonici che si affiancano alle chitarre, sempre presenti.L'organetto diatonico però non soddisfa completamente le esigenze degli ascoltatori ed incomincia l'evoluzione che porterà negli anni alla moderna fisarmonica.A Bologna viene compiuto un importante passo in questa direzione quando nel 1906 Ettore Biagi (1872-1954) comincia a costruire organetti, dopo avere imparato il mestiere dall'artigiano romagnolo Farinon di Lugo. Nasce l'organetto bolognese. La famiglia Biagi si dedica alla costruzione e all'evoluzione tecnica dell'organetto, dapprima semitonato (lo stesso bottone produce suoni diversi a seconda del movimento in espansione o in contrazione del mantice) poi unitonato cromatico con Attilio Biagi (1897-1978).Su iniziativa dello stesso Attilio Biagi, nasce il Quartetto Bolognese dell'Allegria (attivo tra gli anni '20 e gli anni '50), composto da tre suonatori di organetto e da un chitarrista.Le musiche sono prevalentemente quelle di Valzer, Mazurca e Polka. Il Quartetto Bolognese dell'Allegria incise per la Durium tra gli anni 1932 e 1954. Qui siamo in grado di proporre dieci eccezionali brani, registrati nei primi anni di vita del Quartetto. Si noterà l'eccezionale velocità dei valzer (76-78 battute al minuto) mentre mazurka e polka sono rispettivamente a 55/56 battute al minuto e 60 battute al minuto.MazurkaPolkaValzerMazurkaMarcettaMarcettaMazurkaPolkaMazurkaValzerLa Filuzzi è già nata. Ballerini filuzziani si esibiscono nelle sale da anni e la musica filuzziana prende forma e caratterizzazione.Verso gli anni '20 un giovane manovale, nativo di Longara di Calderara di Reno, spinto dalla passione per la musica, prende contatto con il maestro Tonelli e con l'organetto bolognese dei Biagi. E' con lui che la musica filuzziana raggiunge la sua più completa espressione: Leonildo Marcheselli, il papà della Filuzzi.
Informazioni di riferimento:Gaspare Ungarelli: "Le vecchie danze italiane ancora in uso nella provincia bolognese" (1894)Placida Staro: "LE VIE ARMONICHE. Scritti sulla fisarmonica, l'organetto e la danza in onore di Primo Panzacchi e dei fisarmonicisti di Monghidoro"L'archivio del Gruppo Emiliano: la musica di tutti che nessuno ha più!
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