Adolfo Dondi |
in data 22 settembre 2010 ci scrive: |
Sig. Pelagalli, Visitando il Vs. sito” liscio bolognese” , mi ha fatto venire dei flash di memoria sul rapporto che io ho avuto negli anni con la musica e il ballo.Quanto sto per raccontare non vuole essere una storia di vita vissuta, ma una serie di episodi che fanno riaffiorare in momenti diversi delle testimonianze del la trasformazione nel tempo del ballo nelle nostre zone.In casa mia la passione per il ballo è sempre stata sentita, mia madre prima della guerra era, a suo dire una ,ballerina da gara.In tempo di guerra la mia casa era occupata dai tedeschi, un giorno un soldato portò una piccola fisarmonica a due file di bassi mi disse di suonarla , ovviamente non ne ero capace ma fece nascere in me il desiderio d’imparare.Finita la guerra, visto il mio manifesto desiderio d’imparare a suonare la fisarmonica , i miei genitori mi acquistarono una Soprani 80 bassi e mi iscrissero a scuola di musica a Bologna. Negli anni 1946-47 alla Croce del Biacco, dove abitavo ed abito tutt’ora, venne costruita una pista da ballo dove entravo attraverso un buco nella siepe, perché i “cinni” non li facevano entrare, poi a volte riuscivo a convincere il suonatore di fisarmonica a lasciarmi esibire durante l’intervallo.Avevo dieci anni, fu in occasione di una delle mie entrate in quella sala che vidi per la prima volta Bombi ballare la polka chinata.Come si usava una volta i grandi (perché io ero “cinno”), quando potevano, organizzavano delle feste private, Il più delle volte nelle case che avevano delle logge grandi o anche in case private dove toglievano i mobili per avere più spazio organizzavano delle feste da ballo e io ero al sunadour.In queste feste il repertorio era quasi esclusivamente musica filuzziana salvo qualche esibizione di pezzi di bravura e qualche quadriglia se c’era chi sapeva chiamare il ballo.Quanto detto prima riguardo la quadriglia è una dimostrazione che i ball dspecc erano ancora nella memoria dei più anziani.Parlando di proibizioni di ballo da parte della chiesa mi ricordo che con l’evento dei nuovi balli, quando venne fuori “lo spirù” la chiesa lo mise all’indice perchè sconveniente.Qualche anno è passato, poco lontano da casa mia abitava la famiglia di Nino e Giulio Bonora , non ho bisogno di spiegare chi sono, Giulio e amici erano già nell’ età che cominciavano a filare cosi, come si usava una volta, si andava a fare le serenate alle ragazze e io che ero qualche anno più giovane venivo preso con loro per fare un duetto di fisarmonica e chitarra.Siamo attorno agli anni 59-60 Giulio Bonora mi disse che aveva conosciuto un ragazzo che suonava la fisarmonica in modo magistrale, era Carlo Venturi.Il tempo passa, si diventa grandi, si formano compagnie che ti portano a frequentare le sale da ballo a conoscere Nino e Dino Masi , Giorgio Zaniboni e quei mattacchioni della balla degl’asini con i quali si andava a ballare alla filuzzi 3-4 sere la settimana, e questo per svariati anni.Nel 78 assieme ad alcuni amici abbiamo costituito il così definito “Gruppo di ricerca storico ambientale” a Monterenzio, in quel periodo collaboravamo con le scuole e conobbi il maestro Cesare Malservisi e sua moglie, la maestra Francesca Ciampi,i quali stavano facendo ricerche sui canti e balli fra l’Idice e il Savena.Sapendo che anch’io mi interessavo di storia locale, Malservisi mi diede fotocopie di spartiti scritti a mano dei balli della montagna dei quali ne ho dato copia a Ruggero Passarini.Qualche tempo dopo in occasione di una serata a veja come si diceva una volta ci trovammo a fare un poco di musica, io alla fisarmonica, clarinetto pazzo nome da CB che suonava il clarino e l’ocarina in un complesso folk di Bologna , del quale non mi ricordo il nome e due fratelli sugli ottant’anni che suonavano chitarra e violino.Quella sera i due fratelli mi fecero sentire per la prima volta le musiche che accompagnavano i balli di una volta i ball dspecc, a quel punto mi sono anch’io interessato a raccogliere elementi per ricostruire la storia dei balli e dei canti popolari e affini.Mettendo assieme quanto letto sul Vs. sito, le notizie raccolte, i miei ricordi ne viene fuori una visione del tempo passato oserei dire pieno di significato e piacevole.Attualmente collaboro con Roberto Salvini per documentare gli spartiti, le esecuzioni e le pubblicazioni di Carlo Venturi e Ruggero Passarini.Uscendo dal solo campo della filuzzi ma comunque rimanendo sullo storico oltre ai libri sui canti e balli ,del quali elencherò i titoli ,ho anche libri sulle zirudelle e altri in bolognese .IL CANTO IL BALLO LA MEMORIA - Francesca Ciampi Cesare MalservisiCOSTUMANZE E TRADIZIONI DEL POPOLO BOLOGNESE - Trebbi UngarettiI CANTI POPOLARI ITALIANI - Leydi RobertoI CANTI EMILIANI CANZONI SPORCHE ALL’OSTERIA50 ZIRUDELLE INEDITE DI GIUSEPPE RAGNI qual dla saraca -Enrico Ragni Odette Righi Boi Ecc.Se ci fosse qualche altro argomento della bolognesità che fosse di suo interesse, sono a disposizione. Cordiali saluti. Adolfo Dondi
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Gent.mo AdolfoRingrazio moltissimo per le note che ha inviato. Sicuramente al momento opportuno approffitterò dei suoi studi e della sua competenza. Per il blog, ha ragione. Peraltro questo è ciò che ho trovato di gratuito... vedo cosa posso fare per averlo, non dico in bolognese (che sarebbe simpatico), ma almeno in italiano!Grazie ancora ed un cordiale saluto.Carlo Pelagalli (lisciobolognese.it) |